3 febbraio 2020

Capitolo Xicheng del terzo incomodo!

Le Rispettive Follie pt.6

Coppia: Lan Xichen x Jiang Cheng
ATTENZIONE: Eventuale OOC poichè post-canon

Mentre saliva la scalinata che portava sull'ampio spiazzo dell'area residenziale del Regno Impuro, Lan Xichen teneva la testa alta, cercando il profilo di Jiang Wanyin.
Sorvolava cortese ma distaccato gli sguardi e i sorrisi di coloro che partecipavano a questa nuova edizione della conferenza delle scuole di coltivazione, e di cui sinceramente gli importava davvero poco, ormai.
Conosceva fin troppo bene la vacuità della loro ammirazione e provava un certo sdegno nel riconoscere di aver fatto parte anch'egli di tale feccia, mossa da stimoli e voglie come il più grottesco degli intestini --Trattenne il fiato quando notò finalmente la figura famigliare del suo amante, che in cima alle scale sembrava quasi aspettarlo; i loro sguardi si incrociarono, scambiandosi un sorriso di intesa-- Prima che nella perfetta cornice si infilasse un ventaglio agitato ed il suo possessore, Nie Huaisang, accorso a salutare anch'egli un volto conosciuto.

Pur essendo la sua coltivazione di livello abbastanza mediocre, gli anni non sembravano pesare eccessivamente sul Gran Maestro Nie. Forse grazie alla figura minuta ed elegante ereditata dalla madre, sia il suo viso che il suo corpo sembravano ancora giovanili, e la risata vivace manteneva inalterata la freschezza e la frivolezza della sua gioventù.
Un tempo il Clan Nie era famoso per la sua rigorosa arte marziale, ed in molti erano curiosi di vedere cosa avrebbero dimostrato i suoi giovani discepoli in occasione delle gare della conferenza.
Lo stesso Xichen, ultimamente avverso a presenziare a questo genere di eventi, aveva accolto con molta curiosità l'invito.

Lan Xichen lasciò che i suoi discepoli lo precedessero all'interno del padiglione, e si fermò vicino ai due con la scusa di rendere omaggio all'oste dell'evento "Gran Maestro Nie," puntellò, "Gran Maestro Jiang", aggiunse con tono decisamente più comprensivo.
Jiang Cheng sorrise, ma il primo a rispondere fu Nie Huaisang, "Gran Maestro Lan! E' un onore poter ospitare voi ed i vostri discepoli," disse seguendo i volti poco famigliari con lo sguardo, "Pochi ma buoni," commentò, "Non come Jiang-xiong, qui, che si è portato dietro mezzo clan, ahah!" ridendo, e voltandosi verso l'altro, adesso Nie Huaisang era posizionato esattamente tra i due.
Lan Xichen lo notò, ma non vi prestò molta attenzione, anche perchè Wanyin non sembrava disturbato dalla cosa-- Ma da altro.
Rispose prontamente, infatti "Per i nuovi studenti è l'occasione di riconoscere il proprio livello confrontandosi con nuovi rivali, che spero possano essergli di stimolo e crescita," disse, "Ammetto di essere stato generoso nelle mie nomine, ma ho voluto dare una possibilità ai più meritevoli, e fortunatamente, a Yunmeng sono molti."
"Lo zio come sempre si dimostra benevolo," commentò una voce proveniente dalle scale "I suoi discepoli sono un pò come i suoi stessi figli, gli viene davvero difficile non viziarli."

Si trattava di Jin Rulan, il Gran Maestro della Scuola Jin di Jinlang.
Due ragazzi ed una ragazza, in realtà poco più giovani del loro maestro, lo accompagnavano. Erano i discepoli che avrebbero partecipato alla conferenza.
Nonostante il clima uggioso di Qinghe, i loro abiti ricamati d'oro sfavillavano di luce ad ogni movimento.

Ancora una volta, fu Nie Huaisang a rispondere per primo, "Ahahah! il Gran Maestro Jin di certo è quello che ha goduto di più della benevolenza del Gran Maestro Jiang!" aprì il ventaglio con aria frivola, nascondendovi il sorriso "--Non sarà mica geloso?"
I tre risero, ma Lan Xichen si sentì leggermente turbato da quell'affermazione.

"Ma avanti, avanti," fece quindi gli onori di casa Huaisang, attirando l'attenzione dei presenti "Se siamo tutti possiamo entrare nel padiglione principale affinchè possiate ristorarvi dal lungo viaggio!"
Mormorii di approvazione seguirono, e i vari coltivatori si diressero verso la sala che avrebbe ospitato il banchetto.
"La cucina di Qinghe è molto saporita, spero che incontri il favore del Gran Maestro Lan," aggiunse quindi Nie Huaisang, rallentando leggermente il passo in modo da restare vicino ai due "In ogni caso farò in modo che le sia servita un'abbondante quantità di tè, Erge!"
Lan Xichen provò una piccola fitta a sentirsi chiamare così ma si limitò a sorridere ed annuire "Amo la cucina di Heibei. Ho avuto occasione di assaggiarla spesso grazie all'ospitalità del vostro venerabile fratello."
Nie Huaisang serrò le labbra per un secondo e chiuse il ventaglio di scatto, prima di rilassarsi in un sorriso "Ottimo, allora".
Jiang Wanyin dischiuse le labbra per dire qualcosa, ma ancora una volta non ne ebbe occasione. Fu infatti indirizzato da un'attendente verso il suo posto a sedere, al lato opposto di quello di Xichen e quindi lontano da entrambi.
Notò però che Rulan era il suo vicino di seduta, e si tranquillizzò di avere una faccia famigliare al suo fianco, anche se non quella che aveva sperato.

Jiang Wanyin si morse il labbro. Aveva partecipato con piacere alla conferenza sapendo che anche Lan Xichen sarebbe stato presente.
Ultimamente le occasioni per incontrarsi si erano fatte sempre più rare, e, a causa dei rispettivi impegni, non era davvero possibile affrontare ogni volta il viaggio da Yunmeng a Gusu, con sempre meno spiegazioni plausibili che giustificassero le rispettive assenze prolungate.
Come aveva immaginato, questa situazione stava diventando davvero inaccettabile! Almeno per lui, che-- Insomma, che ci teneva ad avere al suo fianco la persona amata! Ed era certo che valesse lo stesso anche per Xichen.
Alzò lo sguardo verso di lui, forse nella speranza di leggere del disagio sul suo viso, ma lo vide conversare amabilmente con Huaisang.
Affondò le bacchette nella carpa che gli era stata appena servita.

***

Lan Xichen, d'improvviso realizzata l'inadeguatezza della propria presenza presso la residenza destinata ai membri del clan Jiang, reagì con un certo stupore alla risposta che il Gran Maestro Jiang era al momento assente.
"Ha detto di voler uscire un attimo per meditare un pò prima di coricarsi," lo informò un ragazzo dalle sopracciglia a bottoncino, "Posso... Posso lasciargli io qualche messaggio, in caso ritorni?", aggiunse affabile, ma Xichen fece un piccolo cenno di diniego con la testa, scusandosi ed allontanandosi velocemente.
"Dannazione," disse tra sè e sè, "ovviamente anche lui è venuto a cercarmi... E adesso non mi avrà trovato ad aspettarlo!"
Si mortificò immaginando l'espressione di Jiang Cheng in una situazione simile a quella da lui sperimentata pochi secondi prima-- Un Gran Maestro che si presenta nei dormitori di un'altra Scuola in piena notte-- Ce n'era da volersi seppellire dalla vergogna seduta stante!

Lan Xichen, adesso conscio del fatto che anche Wanyin stesse vagano per il perimetro residenziale del Regno Impuro praticamente alla cieca, rallentò il passo e cercò di guardarsi attorno con più attenzione, provando ad individuare, nonostante il buio, la figura amata.
Curioso. Era da quando era arrivato che non aveva fatto altro che spiare da lontano Jiang Wanyin.
Prima sulla scalinata, poi durante la cena, adesso nel buio dell'architettura labirintica della Scuola Nie.
Non gli piaceva guardare da lontano Wanyin. Stare lontano da lui diventava sempre più seccante, quasi doloroso, e più si avvicinavano, più diventavano intimi, più aveva bisogno di sentirlo sotto il suo sguardo.
In quel momento, il fatto di averlo così vicino ma non riuscire a trovarlo, la coscienza che fosse a così poca distanza dal suo abbraccio, lo tormentava, e più cercava di mantenersi lucido, più sentiva crescere un fastidioso allarme, una sorta di inaspettata impotenza.

Stava quasi per cedere, ed iniziare a chiamare il suo nome, quando una risata lo fece sobbalzare dallo spavento.
Si rese conto che era parte di una conversazione, al buio, e colto da un presentimento cercò di individuarne l'esatta direzione.
Le voci famigliari lo portarono ad un piccolo gazebo di cui non ricordava l'esistenza. Si sarà trattato di una di quelle carinerie allestite da Huaisang per rendere il Regno Impuro più vicino ai suoi gusti.
Avvicinandosi riconobbe quindi le voci di Huaisang e Wanyin.
Non se la sentì di intromettersi nella discussione e tanto meno spiare i due, quindi restò in disparte, nell'ombra, ad attendere che finissero la loro chiacchierata al chiaro di luna.

Quello che sembrava un divertito scambio di pettegolezzi però, iniziava a protrarsi un pò troppo insistentemente. L'ora era tarda e cominciava a fare piuttosto freddo, e fu solo quando iniziò ad alzarsi un vento esageratamente frizzantino che Huaisang si congedò da Wanyin, permettendogli di coricarsi.
L'interno del piccolo padiglione era in realtà ben protetto e riscaldato, e Jiang Cheng si stupì, uscendone, di quanto fosse calata la temperatura.
Si chiuse istintivamente tra le braccia, accarezzandosele, guardandosi intorno, confuso sul da farsi.
Era ormai davvero troppo tardi per cercare la compagnia di Xichen, e avrebbe forse fatto meglio a tornare verso la residenza che era stata assegnata alla sua Scuola-- Trasalì quando si ritrovò in un abbraccio famigliare.
"Xichen!" quasi gridò, preso alla sprovvista mentre era perso nei suoi pensieri "S-Sei gelido! Vuoi prenderti un malanno--?" subito si rigirò nell'abbraccio, cercando contatto col petto dell'altro e sfregandogli le mani sulla schiena per scaldarlo.
Lan Xichen arrossì leggermente, un pò per il calore piacevole, un pò perchè non si aspettava questa spontaneità. Era evidente che non era il solo ad aver sofferto per l'inaspettata separazione, quel giorno.
"Di cosa hai parlato così a lungo con Huaisang?" chiese subito, invece.
Wanyin posò la testa sulla spalla di Xichen, godendosi il calore ritrovato "Mah, niente di speciale-- Aggiornamenti da un vecchio amico--" si voltò quindi verso il suo collo, provocandolo con un piccolo morso "Perchè non ti sei avvicinato? Sei davvero restato a guardare finora..?" il piccolo morso di Wanyin si era trasformato nel frattempo in piccoli baci "--Cosa pensavi di vedere? Mh..?"
Lan Xichen sorrise con uno sbuffo, prima di prendere il viso di Jiang Cheng con una mano per portarlo verso il suo. Seguì un bacio lungo e lento che non ammetteva contestazioni.
Fu Wanyin tuttavia il primo a infrangerlo, con urgenza "Cosa facciamo, Xichen..? Vuoi--"
"La cerimonia domani non inizia presto? Devi ultimare i preparativi con i tuoi studenti..?"
"--Non vorrai mica mandarmi indietro così," Wanyin premette il bacino contro quello dell'altro, evidenziando l'erezione.
Inutile dire che anche Xichen era nelle stesse condizioni. La lontananza forzata aveva avuto effetti abbastanza devastanti sul loro autocontrollo...

"Prenditi le tue responsabilità."

***

L'arrivo di Lan Xichen e Jiang Wanyin, rigorosamente in coppia e in ritardo, presso il palco che sovrastava il campo di terra battuta dove i giovani discepoli si stavano preparando per la gara di tiro con l'arco a cavallo, fu punteggiato dallo sguardo indecifrabile di Nie Huaisang. Aveva in mano il solito ventaglio a coprirgli le labbra, il che ritagliava la sua figura come ancora più indefinita.
Visibilmente assonnati e a disagio, i due si avvicinarono a Huaisang che siedeva tra i due sedili a loro riservati; vi presero posto e cercarono di distrarlo dalla loro sospetta assenza con saluti e chiacchiere di poco conto.
Tuttavia l'interesse di Huaisang era già stato pungolato.

"Come siete sospetti! Arrivare in ritardo, insieme e con quell'aria trafelata-- Cosa avete combinato ieri notte, eh?"

Attraverso l'espressione di Wanyin era già possibile vedere due corpi nudi avvinghiati al buio del gazebo, fortunatamente l'anteprima fu interrotta dall'intromissione della voce tranquilla di Xichen "Era da molto che io e il Gran Maestro Jiang non ci vedevamo, e abbiamo approfittato di un incontro fortuito durante una passeggiata nel Regno Impuro per discutere di alcune questioni restate in sospeso tra le nostre scuole."
"Mmmh," cinguettò Huaisang, aumentando la velocità con cui agitava il suo ventaglio "In fondo questi eventi servono proprio a cementare i legami politici tra le varie scuole," i suoi occhi scuri a Wanyin sembrarono stranamente languidi "Spero solo che non vi dimentichiate di Qinghe."

Senza aspettare una risposta o gustarsi le espressioni dei suoi interlocutori, Nie Huaisang diede quindi il via alla cerimonia di apertura con cui si inaugurava la conferenza delle scuole di coltivazione di Qinghe.

***

Qualche ora dopo Jiang Cheng era ospite presso la residenza affidata ai Lan, ma non riusciva a concentrarsi su sapore del tè che gli era stato offerto.
"--Cosa credi che intendesse Huaisang con quelle parole?" chiese senza nascondere un certo turbamento.
Xichen rispose pacatamente "Anni fa Gusu aveva un rapporto privilegiato con Qinghe. E' probabilmente preoccupato di essere tagliato fuori dalle relazioni con i grandi clan, vista la spregiudicatezza di una certa Vipera Viola..."
"Non chiamarmi così," contestò Wanyin corrugando le sopracciglia, con un'irritazione che durò tuttavia solo una frazione di secondo, "Pensi stesse parlando solo di politica, quindi..?"
Xichen posò su di lui uno sguardo indagatore stranamente compiaciuto "--Il mio Wanyin è sempre così affamato da vedere inviti anche da altri uomini, adesso... Stasera dovrò impegnarmi in modo particolare per distrarlo da certi pensieri..."
Jiang Cheng non potè trattenere una risata. Cos'era questa sfacciataggine? Gli piaceva. Decise che doveva darne merito all'atmosfera di Regno Impuro.
E probabilmente anche a Huaisang.

***

Quella sera, però, il grande equilibro del mondo aveva altri programmi, e come il giorno precedente Jiang Cheng era stato catturato dalla premura di Nie Huaisang, stavolta fu il turno di Lan Xichen, intercettato mentre si dirigeva verso la sua residenza con i suoi discepoli, a conclusione del banchetto serale.
Anche in querll'occasione Lan Xichen e Jiang Cheng erano stati separati nella disposizione dei posti a sedere, e stavolta era stato il turno di Xichen di osservare il suoi Wanyin accudito dal gran maestro Nie, che durante tutta la cena non aveva fatto altro che versargli vino.

In realtà anche Xichen era leggermente a disagio a causa di Huaisang, ma preferiva tenere le sue considerazioni per sè.
Ricordava che i rapporti tra i due gran maestri erano sempre stati buoni, quasi fraterni. Erano coetanei, e le loro esperienze di vita simili-- Di certo Wanyin condivideva molte più cose con Huaisang che con lui.
Tuttavia, era anche piuttosto certo dei sentimenti di Wanyin e dell'attrazione che provava nei suoi confronti, e di certo non aveva prove di un eventuale interessamento di Huaisang verso partner del suo stesso sesso-- Eppure... Eppure...
Il fatto che Jiang Cheng avesse visto un corteggiamento nel comportamento di Huaisang invece di una semplice strategia politica dimostrava una sua certa sensibilità, una sua certa ricettività verso il linguaggio del suo corpo...
D'altra parte, pur pensando di conoscerlo bene, Lan Xichen sapeva di non conoscere affatto Huaisang, così come sapeva di non aver mai compreso fino in fondo Guangyao, e anche Mingjue.

Quando quindi ritrovò il braccio esile di Huaisang attorno al suo, mentre lo allontanava dai suoi discepoli per condurlo verso il piccolo gazebo in disparte, si lasciò guidare senza esitare, curioso di poter usare quell'occasione per cercare di capire cosa celasse quel sorriso, e perché il più delle volte era nascosto dietro un ventaglio.

Huaisang aveva sempre avuto un debole per il contatto fisico, e Xichen aveva sempre imputato questa sua spontaneità ad una semplicità di carattere, un bisogno quasi infantile di calore umano dovuto all'aver perso la madre in giovanissima età.

"E quindi, il maestro Cui mi ha detto--"

Adesso però pensava alla sera precedente, e lo immaginava così vicino anche al corpo di Wanyin, immaginava quella voce carezzevole nelle orecchie di Wanyin, immaginava un Wanyin mansueto e indifeso, convinto che quel tono e quelle confidenze fossero prese in virtù di una vecchia amicizia-- E si scoprì stranamente eccitato.

"--Er-ge, ma mi stai ascoltando?!"

Xichen trasalì, vergognandosi di quei pensieri, "Eh?"
"E' da quando ti ho portato qui che mi stai facendo parlare da solo e sembri pensare ad altro," si imbronciò Huaisang "Cosa occupa in maniera così insistente i pensieri di Er-ge..?"
"Niente, è che--" non poteva non ammettere le ragioni della sua distrazione, ma questa domanda gli diede un'opportunità "--Di cosa vuoi parlarmi, Huaisang? Non voglio credere che mi hai portato in un posto tanto appartato solo per raccontarmi del maestro Cui."
"Oh?" Huaisang sembrò stupito dal tono diretto di un sempre pacato Xichen. Lo lasciò continuare, ma il suo sguardo si fece più attento.
"Ieri sera non hai trattenuto nella medesima maniera il gran maestro Jiang? Cosa significa?"
"Come fai a sapere che ieri sera io e Jiang-xiong siamo stati qui--?"
"Me lo ha detto lui," confessò sinceramente Xichen "Ti ho detto che ieri notte ci siamo incontrati, e chiedendogli cosa ci facesse in giro a quell'ora tarda mi ha risposto di essere stato con te."
"Eeeh--"
"Sai che puoi considerarmi alla stregua di un fratello maggiore. Se hai qualcosa da chiedermi puoi farlo direttamente, senza giri di parole..."
Huaisang chiuse il ventaglio di scatto, e le sue labbra si strinsero per un secondo, come a voler trattenere qualcosa. Ne seguì un breve silenzio, rotto dal fruscio secco di un ventaglio aperto e delle parole che suonavano come un capriccio "Che c'è di male nell'essere un pò nostalgici..."
Xichen tacque, aspettando una spiegazione più chiara, e fu travolto da un fiume in piena "Er-ge, è vero che un tempo eravamo vicini come fratelli, ma sono cambiate molte cose da allora. Soprattutto con Jiang-xiong, siamo stati travolti da problemi inaspettati, e abbiamo dovuto porvi rimedio... Non siamo più i ragazzi spensierati che ridevano a Gusu," il tono di Huaisang suonava infantile, come un bambino che denunciava un'ingiustizia subita, ma aveva un secco retrogusto accusatorio che non sfuggì a Xichen "Che c'è di male a riavvicinare un pò i nostri rapporti? O vale solo per te e Jiang-xiong..?"
"E' vero che le cose sono cambiate, in questi anni," constatò Xichen "e proprio per questo a volte bisogna semplicemente rassegnarsi-- al fatto che non possano tornare come un tempo."
"Non voglio certo tornare indietro nel tempo," ammise Huaisang col suo tono lagnoso "ma che c'è di male nel voler passare un pò di tempo con le persone che ho amato?" le spalle di Xichen si tesero a quella scelta di parole "Se è piacevole anche per l'altra persona-- Che problema c'è?"
"Stai cercando di separare me e Wanyin perchè hai paura che l'influenza di Yunmeng ridimensioni Qinghe?"
"Eh? Cos-" Huaisang sventolò il suo ventaglio più velocemente, come se il tepore nel gazebo fosse diventato insopportabile "Separare? L'influenza di Yunmeng--? Eeeh?!"
"Cosa ti fa pensare che Wanyin possa avere interesse a controllare Gusu? E chi pensi che io sia? Rulan?"
"Errr-- No, aspetta, hai frainteso--"
"E anche in questa ipotetica eventualità, credi di poterti sostituire così facilmente a Wanyin? Credi che Wanyin possa sostituirmi così facilmente con te?"
"..."

"Er-ge," rispose quindi Huaisang, con un tono incredibilmente pacato, quasi sussurrando "Hai veramente frainteso le mie intenzioni... Volevo semplicemente approfittare dell'occasione per ricordare con voi alcune memorie felici... Sono rammaricato di averti dato l'impressione di agire per un secondo fine--"
"Se questo è tutto, posso ritirarmi..?" tagliò corto Xichen, alzandosi dai confortevoli sedili in legno.
"Preferirei di no," confessò Huaisang seguendolo "Ma se mi imponessi ulteriormente darei esempio di pessima ospitalità, non credi..?"
La risposta di Xichen fu un inchino di congedo e un'uscita silenziosa. L'ultima cosa che voleva era proprio rivivere il suo passato, ricordare quei legami e quelle sensazioni.

Nie Huaisang sorrise, chiudendo il ventaglio e picchiettandoselo sul mento, fissando la porta chiusa.
"--Almeno Jiang-xiong non è giunto alla stessa conclusione," mormorò compiaciuto.

***

Subito dopo essersi allontanati dal gazebo, i piedi di Lan Xichen si diressero immediatamente verso la residenza dei Jiang.
Stavolta il discepolo alla porta provò un certo timore incrociando lo sguardo di Zewu-jun, e stavolta Jiang Cheng era in casa, in meditazione nella sua stanza, sembro' a Xichen di aver sentito-- Non era certo, perchè senza alcuna cerimonia entrò nella residenza, e fortunatamente un discepolo un pò più coraggioso lo seguì indicandogli verso dove indirizzare la sua inarrestabile falcata.
Lan Xichen entrò quindi nella stanza richiudendo immediatamente la porta dietro di sè. Jiang Cheng sobbalzò dalla sua posizione meditativa "Xichen? Che ci fai qui--?" riuscì tuttavia a chiedere.
br> Non era ancora riuscito a metterlo appropriatamente a fuoco che Jiang Cheng si ritrovò sotto il suo peso, le sue braccia avvinghiate attorno al corpo, e per un momento temette per la sua incolumità.
"Xichen, ma che--Mh..!" ogni tentativo di protesta soffocò in un bacio aggressivo, esigente, impietoso.
Inizialmente Jiang Cheng cercò di protestare, diamine, erano separati dai suoi giovani discepoli da un sottile muro di carta e una porta scorrevole, cosa pensava di fare in quelle circostanze, ma dopo il panico iniziale subentrò una certa sfumatura di terrore, l'impressione di essere alla mercè di un predatore, e che l'unico modo di uscirne intero fosse fingersi morto-- Da molti anni, infatti, Zewu-jun non era più quello di un tempo.

Lan Huan lasciò per un secondo le labbra di Jiang Cheng per poi ritornarvi con meno foga, forse tranquillizzatosi grazie all'arrendevolezza dell'amante.
Le sue mani procedettero quindi a svestirlo, velocemente, ma con attenzione, mentre Jiang Cheng si impegnava a reciprocare il bacio poggiandogli una mano sulla spalla, assecondando le pressioni del suo collo.
I due rimasero ben presto abbastanza svestiti da permettersi di perdersi l'uno nel calore dell'altro.
Adesso i baci erano accompagnati da reciproche carezze avide, e Lan Xichen era deliziato dai gemiti mortificati che Jiang Cheng lasciava sulle sue labbra.
Era così, e così doveva essere.

Quell'uomo era suo, di nessun altro, e tale sarebbe dovuto restare. Quell'uomo trasparente, sincero, così facile da leggere e scrivere, così facile da fare suo.
Era tutto ciò che gli serviva, ciò che voleva.

Lan Xichen sentì il corpo scolpito di Jiang Cheng sotto il suo, il suo calore, il respiro affamato sotto la sua pelle. Lo sentì muoversi, tendersi e offrirsi obbediente.
Interruppe il bacio, esitante, per godersi lo spettacolo sotto di lui, e Jiang Cheng si lasciò sfuggire un piccolo sospiro bisognoso.
Appagato, socchiuse quindi le sopracciglia e si spinse contro il suo bacino, premendogli contro la sua lunghezza per assaporare la reazione di quel corpo così ricettivo ed umile.
"Ah--" sussurrò Jiang Cheng, le sopracciglia tese in una preghiera. Iniziò a muoversi assecondando l'urgenza dell'altro, istintivamente, e questo fece sorridere Xichen.
Per un secondo smise di respirare, poi aprì le gambe, accogliendo il suo amante e le sua lunghezza dentro di sè.
Gli scappò un gemito dalle labbra appena Xichen iniziò a muoverglisi dentro come solo lui sapeva fare, prima che gli posasse una mano sulla bocca, ricordandogli i discepoli nella stanza a fianco "...Shh".
Jiang Cheng recuperò un attimo di lucidità ed annuì obbediente. Lan Xichen tolse quindi la mano, e riprese a montarlo, osservando le sue espressioni e godendo della docilità del gran maestro di Yunmeng, realizzando come il suo corpo sembrasse esistere solo per quello, solo per lui.

Oh, sì. Huaisang non lo avrebbe mai visto così.

"Nh... Xichen--"
"Mh?"
"D-Di più..."
"Di più cosa..? Mh..?"
"Xichen--"
"Fammi vedere come."

Un lampo di avidità passò attraverso lo sguardo sereno di Xichen, mentre rallentava la velocità delle sue spinte, coscientemente, pur aumentandone l'intensità, facendo fremere il corpo di Jiang Cheng sotto di lui, che a sua volta rispose con un ringhio di protesta "Ok-- Stavolta và così allora--"
Inarcando la schiena, Jiang Cheng cercò di ottenere un angolo migliore, e puntando i gomiti cercò di dettare il suo ritmo contro il membro turgido del suo amante.
I muscoli in tensione delinearono con più precisione il suo corpo scultoreo, e questo eccitò ancora di più Xichen, deliziato dallo spettacolo e l'esuberanza del suo uomo. Tuttavia il gioco durò veramente poco, e subito il bacino di Xichen riprese a dettar legge, reclamando ciò che gli apparteneva, con un ritmo adesso decisamente più frenetico e vigoroso.
Jiang Cheng gemette, ma stavolta nessuno lo bloccò. Sopra di lui, Xichen incontrava ogni sua necessità, ogni gemito, ogni preghiera nel tentativo di garantirsi la sua fedeltà più assoluta.

Quella sera Lan Xichen insegnò al corpo di Jiang Cheng cosa fosse il piacere, e chi solo poteva darglielo.
Il mattino seguente uscirono insieme dalla residenza dei Jiang. Tutti, nel mondo della coltivazione taoista, dovevano avere ben chiaro a chi appartenesse il gran maestro Jiang.

***

Quel giorno segnava la chiusura della conferenza di Qinghe, e nonostante la voglia di far dichiarazioni di Lan Xichen, i protagonisti della giornata erano i sorrisi e le lacrime dei giovani maestri che avevano preso parte alle prove di abilità, mostrando il proprio valore o ingoiando l'amaro boccone della sconfitta.
Mentre i discepoli delle scuole principali venivano confermati nella loro eccellenza e quelli delle scuole minori venivano identificati come delle giovani promesse, Jiang Cheng approfittò del momento di distrazione generale per avvicinarsi a Lan Xichen.

"Allora, mi dici cosa è successo ieri sera..?" il tono della domanda mal si abbinava alla devozione con cui guardava il suo interlocutore. Evidentemente, qualunque lezione Xichen avesse intenzione di insegnargli, era stata pienamente recepita ed accettata.
Essendone ben consapevole, Lan Xichen rispose con sincerità "Ho paura che questo evento sia stato un pretesto del gran maestro Nie per intromettersi tra noi due, con la scusa di ottenere rilevanza territoriale per Qinghe."
"Oooh," il tono di Wanyin assunse una sfumatura di autocompiacimento mentre distoglieva lo sguardo di Xichen per posarlo sui giovani maestri del suo clan che ricevevano i complimenti di Huaisang per i loro meriti "Quando te l'avevo accennato io mi hai subito accusato di malafede..."
"Non sembri turbato, e tanto meno stupito--" si sorprese Xichen, guardandolo.
"Beh, in realtà non credo che Huaisang stia tramando chissà che," constatò Wanyin "E' semplicemente il tipo che vuole divertirsi. Avrà annusato qualcosa di interessante tra noi due e avrà voluto tastare il terreno--"
"..."
"--Francamente non sono neanche certo che prediliga gli uomini ad amanti femminili..."
"C-Conosci piuttosto bene Huaisang. Sono stupito."
Jiang Cheng rise compostamente "Non credo che si possa conoscere qualcuno poi così bene-- Ma ho presente che tipo di persona sia Huaisang, non prenderlo troppo seriamente."
"Non prenderlo seriamente..? Uhm," adesso, a sorpresa, sembrava che fosse Jiang Cheng ad avere una posizione dominante tra i due "Esattamente di cosa avete parlato l'altra notte--?"
"Quella sera, intendi..?" Wanyin cercò di fare mente locale "Niente di particolare, te l'ho detto, abbiamo ricordato i vecchi tempi, e ci siamo ripromessi di non perderci di vista come è successo ultimamente."
"Non mi piace questo programma."
"Mphf, cos'è, sei geloso..? Non ti fidi della tua Vipera Viola--?"
"Più che altro non mi fido di Huaisang."
Jiang Cheng rise di gusto "Te l'ho detto, non pensarci troppo. Qinghe ha il controllo di tutti i territori del nord, non ha certo bisogno di venire a ficcanasare nelle nostre zone. Anche se più popolose e quindi remunerative, la competizione è fin troppo serrata, sarebbe sconveniente," Lan Xichen era ammaliato dalle fredde calcolazioni del suo amante --Indubbiamente, era la Vipera Viola "L'unico motivo per cui Huaisang potrebbe avere interesse ad avvicinarsi alle nostre scuole potrebbe essere un altro, ma... Mi sembra improbabile che sia così sfrontato."
Lan Huan cercò di seguire il filo del pensiero di Jiang Cheng "Intendi-- Le tecniche marziali delle nostre scuole..?"
"Forse quelle dei Lan di Gusu sono fuori dalla loro portata-- Ma lo stile di spada di Yunmeng--"
Xichen non nascose una certa agitazione "--Ti proibisco di entrare in contatto con Huaisang, adesso e per sempre."
"Ahahah," Wanyin provò un certo orgoglio "Non ho paura di Huaisang," lo tranquillizzò, "Ma se Zewu-jun non ha fiducia in me, può darmi un'altra delle sue lezioni..."
Xichen sorrise sconfitto.

Neanche lui poteva più fare a meno di Jiang Cheng.

5 commenti:

  1. Aaaaaah gelosie all'orizzonte??? *___* voglio il continuo asap xD

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    1. --Ho aggiunto un pezzettino proprio mentre scrivevi >o< !

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    2. Un ottimo aggiornamento, direi!! Adesso sono più soddisfatta XD

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  2. Oooh! E io che pensavo ci avvicinassimo a un 3p! Fufufu ottimo update!

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  3. Pure io pensavo che ci si avvicinasse ad un 3p, ma sono soddisfattissima di dove è andato a parare...(Sorry Huaisang xD ;*) Gelosie e dimostrazioni di "possessione" ihihih <3 GRAZIE PER L'UPDATE! *_*

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